Quali sono le imposte sulla nuova casa? |
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Accensione Mutuo.
Come
fare per accendere un Mutuo? I passi fondamentali per accendere un
mutuo presso una banca o presso una finanziaria, solitamente sono
sempre gli stessi. Di seguito trovate le informazioni che vi
interessano. Una
volta svolta l’istruttoria, la banca, acquisita la documentazione
inoltrata ed effettuati ulteriori accertamenti (quali l'acquisizione
della "dichiarazione notarile preliminare" sul bene offerto in
garanzia, nonché della "relazione tecnico-estimativa" redatta da un
tecnico di sua fiducia), è in grado di deliberare il finanziamento. A
delibera avvenuta la banca ne da immediata comunicazione al
richiedente e fissa la data della stipula dell'atto pubblico di
finanziamento (concessione formale del mutuo).
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Mutuo Acquisto Casa.
Il Mutuo acquisto è il prestito più diffuso e sicuramente troverai in
circolazione tantissime offerte e tanti siti che ti calcolano la
rata. Poichè ci sono tanti mutui per l'acquisto diventa sempre più
difficile valutare quale sia la banca più conveniente. Noi, insieme a MutuiOnline abbiamo messo a punto un motore per
calcolare in un solo momento molti preventivi per l'acquisto del tuo
immobile, sia esso prima casa che seconda casa o altro ancora. In pochi minuti riuscirai semplicemente a capire quali sono le banche più convenienti,
quelle con il tasso di interesse più basso e con la percentuale di
interesse minore. Insomma, perchè spendere di più quando si possono
risparmiare parecchi soldi?
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Oggi parliamo delle abitazioni principali. Non tutti conoscono
quali sono tutte le sfaccettature a livello fiscale che bisogna
tener conto relativamente alla abitazione principale che si
possiede. Per tale motivo approfondiamo questo tema. Quali
sono quindi le imposte e le tasse che dobbiamo pagare quando
acquistiamo una nuova casa? Come orientarci? Quando si
compra casa le imposte da pagare sono diverse (registro o Iva) a
seconda che il venditore sia un privato o un soggetto Iva (es.
costruttore). In entrambi i casi, sono comunque dovute anche le
imposte ipotecarie e catastali.
Se il venditore è un soggetto Iva che opera nel settore
dell'edilizia chi compra un immobile non di lusso (non avente,
cioè, le caratteristiche indicate nel Decreto ministeriale
2.8.69), dovrà pagare:
- Iva al 10%;
- Imposta di registro in misura fissa: 168 euro
- Imposta ipotecaria in misura fissa: 168 euro;
- Imposta catastale in misura fissa: 168 euro.
Quando il venditore, invece, non è soggetto ad Iva (es.,
privato) le imposte da pagare per l'acquirente sono:
- Imposta di registro, 7%;
- Imposta ipotecaria, 2%;
- Imposta catastale, 1%.
La base imponibile per l'applicazione dell'imposta proporzionale
di registro è data dal valore dell'immobile dichiarato
nell'atto. Le imposte (registro, ipotecaria e catastale) vengono
versate dal notaio al momento della registrazione. Se l'ufficio
ritiene che il valore dell’immobile trasferito è superiore a
quello indicato nell'atto, provvede alla rettifica e alla
liquidazione della maggiore imposta dovuta (nonché delle
sanzioni e degli interessi) e notifica al contribuente, entro
due anni dal pagamento dell'imposta proporzionale, un apposito
avviso. Nel caso, però, che il contribuente abbia dichiarato
nell’atto di vendita un valore non inferiore a quello
determinato su base catastale, l'ufficio non può procedere alla
rettifica di valore. Per le cessioni soggette all'Iva la base
imponibile è costituita dal corrispettivo pattuito tra le parti.
Se il contribuente ha dichiarato un corrispettivo non inferiore
a quello determinato in base ai parametri catastali, l'Ufficio
locale non procede alla rettifica Iva, salvo che da altri atti e
documenti non risulti un corrispettivo superiore.
Il valore catastale si determina moltiplicando la rendita
catastale aggiornata per i seguenti coefficienti:
- 110, per la prima casa;
- 120, per i fabbricati appartanenti ai gruppi catastali A, B, C
(escluse le categorie A/10, C/1) e D;
- 60, per i fabbricati della categoria A/10 (uffici e studi
privati).
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