Guida fiscale: Abitazione principale |
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Accensione Mutuo.
Come
fare per accendere un Mutuo? I passi fondamentali per accendere un
mutuo presso una banca o presso una finanziaria, solitamente sono
sempre gli stessi. Di seguito trovate le informazioni che vi
interessano. Una
volta svolta l’istruttoria, la banca, acquisita la documentazione
inoltrata ed effettuati ulteriori accertamenti (quali l'acquisizione
della "dichiarazione notarile preliminare" sul bene offerto in
garanzia, nonché della "relazione tecnico-estimativa" redatta da un
tecnico di sua fiducia), è in grado di deliberare il finanziamento. A
delibera avvenuta la banca ne da immediata comunicazione al
richiedente e fissa la data della stipula dell'atto pubblico di
finanziamento (concessione formale del mutuo).
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Mutuo Acquisto Casa.
Il Mutuo acquisto è il prestito più diffuso e sicuramente troverai in
circolazione tantissime offerte e tanti siti che ti calcolano la
rata. Poichè ci sono tanti mutui per l'acquisto diventa sempre più
difficile valutare quale sia la banca più conveniente. Noi, insieme a MutuiOnline abbiamo messo a punto un motore per
calcolare in un solo momento molti preventivi per l'acquisto del tuo
immobile, sia esso prima casa che seconda casa o altro ancora. In pochi minuti riuscirai semplicemente a capire quali sono le banche più convenienti,
quelle con il tasso di interesse più basso e con la percentuale di
interesse minore. Insomma, perchè spendere di più quando si possono
risparmiare parecchi soldi?
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Oggi parliamo delle abitazioni principali. Non tutti conoscono
quali sono tutte le sfaccettature a livello fiscale che bisogna
tener conto relativamente alla abitazione principale che si
possiede. Per tale motivo approfondiamo questo tema. L'abitazione
principale è l'immobile posseduto a titolo di proprietà o di
altro diritto reale (ad esempio l'usufrutto) ed utilizzato come
dimora principale dal contribuente o/e dai suoi familiari
(coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo
grado). A tal fine rilevano le risultanze dei registri
anagrafici o l'autocertificazione con la quale si può attestare
che la dimora principale è in un luogo diverso da quella
anagrafica. Ai contribuenti che hanno la dimora principale nella
casa di proprietà o posseduta a titolo di usufrutto o altro
diritto reale, per l'Irpef e le addizionali, spetta una
deduzione dal reddito complessivo pari all'ammontare dell'intera
rendita catastale dell'immobile e delle relative pertinenze. Sia
l’abitazione principale che le pertinenze sono, pertanto, esenti
da Irpef e relative addizionali. La deduzione spetta anche
quando:
- la casa è la dimora principale soltanto dei familiari che vi
risiedono;
- si trasferisce la dimora abituale a seguito di ricovero
permanente in istituti di ricovero o sanitari a condizione che
non venga affittata. La deduzione per abitazione principale
compete per una sola unità immobiliare, per cui se un
contribuente possiede due immobili, uno adibito a propria
abitazione principale ed uno utilizzato da un proprio familiare,
la deduzione spetta esclusivamente per il reddito dell'immobile
adibito ad abitazione principale.
Ai fini del pagamento dell'Ici, invece, per l'abitazione
principale, viene concessa una detrazione d'imposta di 103,29
euro: i Comuni possono elevare tale detrazione fino ad abbattere
totalmente l'imposta dovuta, e stabilire il pagamento di
un'aliquota Ici ridotta; dal 2001 l'aliquota ridotta si applica
anche alle pertinenze.
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