FISCO: arrivano riscorsi più facili |
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Accensione Mutuo.
Come
fare per accendere un Mutuo? I passi fondamentali per accendere un
mutuo presso una banca o presso una finanziaria, solitamente sono
sempre gli stessi. Di seguito trovate le informazioni che vi
interessano. Una
volta svolta l’istruttoria, la banca, acquisita la documentazione
inoltrata ed effettuati ulteriori accertamenti (quali l'acquisizione
della "dichiarazione notarile preliminare" sul bene offerto in
garanzia, nonché della "relazione tecnico-estimativa" redatta da un
tecnico di sua fiducia), è in grado di deliberare il finanziamento. A
delibera avvenuta la banca ne da immediata comunicazione al
richiedente e fissa la data della stipula dell'atto pubblico di
finanziamento (concessione formale del mutuo).
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Mutuo Acquisto Casa.
Il Mutuo acquisto è il prestito più diffuso e sicuramente troverai in
circolazione tantissime offerte e tanti siti che ti calcolano la
rata. Poichè ci sono tanti mutui per l'acquisto diventa sempre più
difficile valutare quale sia la banca più conveniente. Noi, insieme a MutuiOnline abbiamo messo a punto un motore per
calcolare in un solo momento molti preventivi per l'acquisto del tuo
immobile, sia esso prima casa che seconda casa o altro ancora. In pochi minuti riuscirai semplicemente a capire quali sono le banche più convenienti,
quelle con il tasso di interesse più basso e con la percentuale di
interesse minore. Insomma, perchè spendere di più quando si possono
risparmiare parecchi soldi?
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C’è un numero che gli uomini di
Equitalia
sbandierano con un certo orgoglio quando sentono parlare di
cartelle pazze. E’ la percentuale degli atti contestati dai
contribuenti e rivelatisi poieffettivamente errati: lo 0,7%. Un
dato che gli uomini che governano il fisco italiano considerano
fisiologico considerato il volume delle carte che gli enti
impositori (i titolari del credito da riscuotere) affidano loro.
Insomma, c’è stato un tempo in cui parlare di cartelle pazze
come fenomeno di massa aveva un senso. Ma quel tempo – dicono i
dirigenti della macchina della riscossione – «è finito da
tempo». Restano sacche valutabili intorno a 20-30 mila unità su
tutto il territorio nazionale. Non certo i milioni di cui ancora
oggi favoleggiano alcune associazioni dei consumatori e
sedicenti movimenti per i diritti della gente.
«In Italia si applica la legge dei piccoli numeri – ha affermato
recentemente il presidente di Equitalia, Attilio Befera – e
partendo da casi specifici si generalizza. Venivamo da una
storia di 35-40 anni di soggetti che si occupavano di
riscossione in modo totalmente disorganizzato; prima di
riorganizzare il sistema qualche migliaio di casi errati c'è
stato ma si è trattato di errori, non di abusi, e abbiamo
cercato di recuperarli». Certo, non vengono nascosti i
fastidiosissimi casi di cronaca: le cartelle spedite per
recuperare il bollo auto di minorenni privi di patente, gli atti
indirizzati a defunti e le centinaia di multe comunali per
divieto di sosta già pagate. A Roma e Napoli, in particolare.
Dove la riscossione dei ruoli vale oltre 1 miliardo di euro. Ma
molto è stato fatto, soprattutto grazie alla telematica, per
superare questi problemi. Che, viene fatto notare, derivano in
particolare dalle disfunzioni, quasi del tutto superate, degli
archivi comunali e degli enti locali. Problemi deplorevoli che
costringono anziani e padri di famiglia a far la fila presso gli
uffici del fisco per ottenere la cancellazione di
atti illegittimi.
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