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Accensione Mutuo.
Come
fare per accendere un Mutuo? I passi fondamentali per accendere un
mutuo presso una banca o presso una finanziaria, solitamente sono
sempre gli stessi. Di seguito trovate le informazioni che vi
interessano. Una
volta svolta l’istruttoria, la banca, acquisita la documentazione
inoltrata ed effettuati ulteriori accertamenti (quali l'acquisizione
della "dichiarazione notarile preliminare" sul bene offerto in
garanzia, nonché della "relazione tecnico-estimativa" redatta da un
tecnico di sua fiducia), è in grado di deliberare il finanziamento. A
delibera avvenuta la banca ne da immediata comunicazione al
richiedente e fissa la data della stipula dell'atto pubblico di
finanziamento (concessione formale del mutuo).
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Mutuo Acquisto Casa.
Il Mutuo acquisto è il prestito più diffuso e sicuramente troverai in
circolazione tantissime offerte e tanti siti che ti calcolano la
rata. Poichè ci sono tanti mutui per l'acquisto diventa sempre più
difficile valutare quale sia la banca più conveniente. Noi, insieme a MutuiOnline abbiamo messo a punto un motore per
calcolare in un solo momento molti preventivi per l'acquisto del tuo
immobile, sia esso prima casa che seconda casa o altro ancora. In pochi minuti riuscirai semplicemente a capire quali sono le banche più convenienti,
quelle con il tasso di interesse più basso e con la percentuale di
interesse minore. Insomma, perchè spendere di più quando si possono
risparmiare parecchi soldi?
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I progetti innovativi non sono semplici da finanziare. Si
tratta di attività molto rischiose. Le imprese preferiscono
mantenere su di esse il massimo di riservatezza, per evitare che
i concorrenti si approprino delle loro idee. Le informazioni che
l’impresa fornisce all’esterno sono limitate e spesso difficili
da valutare da parte dei potenziali investitori. Le risorse
finanziarie generate all’interno dell’impresa stessa
rappresentano quindi la fonte di finanziamento primaria
dell’innovazione. Questo è un punto assodato dalla letteratura
empirica, basata sulle esperienze di vari paesi; anche in
Italia, oltre tre quarti della spesa in R&S delle imprese sono
finanziati con risorse interne. Tuttavia, queste ultime sono
legate al ciclo economico, non sono sempre sufficienti a
finanziare l’attività innovativa in modo
continuo. L’impresa, dovendosi rivolgere all’esterno, deve
allora scegliere tra debito, in particolare debito bancario, e
capitale azionario.
Dal canto loro le banche, per ovviare ad asimmetrie informative
che sono più pronunciate in caso di progetti innovativi, tendono
a chiedere su questi delle garanzie, difficili da ottenere
quando i fattori della produzione sono costituiti da attività
immateriali e da capitale umano come tipicamente accade per le
aziende molto innovative. Un modo per attenuare il problema è
che la banca instauri una relazione di lungo periodo con
l’impresa cliente: la reputazione dell’impresa sostituisce la
specifica informazione sul progetto. Vi è evidenza che relazioni
di lungo periodo con le banche accrescano la probabilità che le
imprese svolgano attività innovativa, in particolare di R&S. Ciò
non aiuta però le imprese di nuova costituzione, che spesso sono
quelle che introducono e sviluppano le innovazioni sulla
frontiera. In questi casi il capitale di rischio resta più
adatto: l’azionista sopporta interamente i rischi dell’attività
imprenditoriale, ma ne ottiene anche tutti i benefici se l’idea
ha successo; egli è in grado di controllare meglio,
dall’interno, attività intrinsecamente difficili da valutare.
Studi empirici relativi a imprese americane quotate mostrano che
l’emissione di azioni accresce l’attività innovativa delle
imprese.
Recenti analisi riferite all’Italia indicano che l’emissione di
azioni aumenta di almeno un terzo la probabilità di svolgere
attività di R&S anche se l’impresa non è quotata.
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