Il governo sblocca 40 miliardi che dovrebbero attivare alle
imprese creditrici alla velocità della luce. Già lunedì il
decreto diventa operativo dopo la firma del Colle e la
pubblicazione in Gazzetta. Poi però è atteso dalle Camere dove
la strada, al momento, non appare esattamente in discesa. Ma
Mario Monti si dice fiducioso che si possa svolgere un "adeguato
e scorrevole esame".
Il percorso delineato dal Governo è blindato: sia sulle
procedure di pagamento, sia per il meccanismo dei prestiti (per
accelerare è coinvolta la Cdp) e la loro restituzione da parte
delle amministrazioni (prestiti a 30 anni collegati
all'andamento dei Btp a 5 anni). Ma anche e soprattutto nel
malaugurato caso di sforamento. Monti insieme a Vittorio Grilli
e Corrado Passera lo ripetono più volte: il percorso è
all'interno delle regole delineate dall'Ue e il deficit non si
può sforare. Pena la non chiusura della procedura avviata da
Bruxelles per deficit eccessivo e il rischio di far riaprire
nuove procedure. Soddisfatto il Governo con Mario Monti che
spiega: "era una situazione inaccettabile e che è stata a lungo
accettata. Ora voltiamo pagina".
Ma i destinatari primi del provvedimento non sono univoci nei
giudizi: il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, dice
che si va nella direzione giusta e che molte modifiche sono
entrate nel testo. Ma attende comunque per la consueta prudenza
di queste occasioni di vedere il testo.
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