PRESTITI ALLE FAMIGLIE E DEBITI
Ecco una breve escursione sull'andamento dell'investimento e dei
prestiti alle famiglie italiane negli ultimi anni.
>>>Modulo Calcola Preventivo Mutuo
>>>Modulo
Calcola Preventivo Prestito
Nel 2007 i prestiti bancari alle famiglie sono aumentati dell’8,7
per cento, in rallentamento rispetto al 2006. La decelerazione ha
interessato tutte le aree, mostrando maggiore intensità nel
Mezzogiorno (dal 13,2 al 10,5 per cento) e al Centro (dal 12,1 al
7,9 per cento). Vi ha influito l’aumento dei tassi d’interesse e la
riduzione delle transazioni sul mercato immobiliare. Al
rallentamento rilevato in tutte le ripartizioni territoriali ha
contribuito anche il proseguimento delle operazioni di cessione di
crediti.
Nel corso del 2007 le famiglie hanno contratto mutui per l’acquisto
di abitazioni per un importo pari a circa 62,7 miliardi di euro, un
valore lievemente superiore a quello del 2006. Al Centro Nord le
nuove erogazioni sono aumentate in misura modesta (0,4 per cento)
mentre nel Mezzogiorno, dopo un lungo periodo di crescita, la
variazione è stata negativa (-0,9 per cento).
Tra il 2000 e il 2007 i mutui alle famiglie sono cresciuti a un
tasso medio annuo del 13,4 per cento sia nel Mezzogiorno sia al
Centro Nord. Alla forte espansione dei prestiti per l’acquisto di
abitazioni hanno contribuito il basso livello dei tassi d’interesse,
il consistente rialzo dei prezzi degli immobili e un generale
miglioramento delle condizioni di offerta. Secondo un’indagine
condotta nel 2007 dai Nuclei per la ricerca economica presso le
Filiali della Banca d’Italia su un campione di banche
rappresentativo delle condizioni di offerta nel mercato del credito,
nell’ultimo quinquennio tra le banche italiane si sono diffuse forme
contrattuali innovative: mutui con un rapporto tra finanziamento e
valore dell’immobile superiore all’80 per cento, con durata
superiore ai 30 anni o con durata variabile e rata costante.
Rispetto alle banche con sede al Centro Nord la diffusione di
contratti innovativi è stata minore per le banche meridionali.
A partire dalla metà del 2006, il differenziale tra il tasso fisso
sui mutui alle famiglie e quello variabile si è ridotto. Si è
registrata una ricomposizione delle nuove erogazioni in favore di
quelle a tasso fisso: l’incidenza di questo tipo di mutui sul totale
delle nuove erogazioni è passata dal 20,3 per cento del 2006 a oltre
il 50 del 2007. La maggior diffusione delle nuove erogazioni a tasso
fisso ha interessato tutte le regioni italiane, ma è stata più ampia
in quelle meridionali.
In termini di consistenze, nel 2007 in Italia la quota dei mutui a
tasso indicizzato sul totale delle erogazioni, sebbene in
diminuzione, è risultata pari al 72,0 per cento; la diffusione dei
mutui a tasso fisso è stata superiore nel Mezzogiorno e al Centro,
dove tali contratti rappresentavano rispettivamente il 39,4 e il
34,3 per cento dei mutui in essere alla fine dell’anno.
Il rialzo dei tassi di interesse ha indotto una parte dei debitori
che avevano sottoscritto mutui a tassi indicizzati quando i
rendimenti del mercato monetario erano particolarmente bassi, a
chiedere alle banche una revisione delle condizioni, avvalendosi
delle nuove norme in materia di estinzione anticipata e di
portabilità dei mutui (cfr. la Relazione Annuale sul 2007). Secondo
l’indagine condotta dai Nuclei per la ricerca economica, nel 2007
oltre l’80 per cento degli intermediari ha dichiarato di aver
rinegoziato le condizioni contrattuali (a esempio il tasso
d’interesse, la durata o il piano di ammortamento) dei mutui
ipotecari sottoscritti dalle famiglie. La quota è molto simile per
le diverse tipologie di intermediari e tra le aree geografiche (cfr.
nella sezione Gli approfondimenti il capitolo: L’indebitamento delle
famiglie e l’offerta di mutui con caratteristiche innovative).
L’ammontare delle rinegoziazioni ha interessato circa il 3 per cento
del totale dei mutui in essere; di questi circa un decimo faceva
capo a mutuatari con difficoltà di rimborso. Il 58 per cento delle
banche intervistate ha inoltre indicato di aver offerto mutui
ipotecari in sostituzione di contratti precedentemente sottoscritti
presso altri intermediari. Si può stimare che l’ammontare dei mutui
in sostituzione sia stato prossimo all’1 per cento di quelli in
essere.
Nel 2007 la crescita del credito al consumo è rimasta sostenuta,
sebbene di intensità inferiore rispetto all’anno precedente. I
prestiti erogati dalle banche e dalle società finanziarie sono
aumentati del 13,8 per cento (17,9 nel 2006); l’espansione,
riconducibile per oltre tre quarti alle società finanziarie, è
risultata più intensa nel Mezzogiorno e nel Nord Est.
Prestiti per la casa Bnl
I migliori finanziamenti, i migliori mutui e le migliori offerte
solo su
TuttosullaFinanza.com |