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22 settembre, 2018




 
 

Accensione Mutuo. Come fare per accendere un Mutuo? I passi fondamentali per accendere un mutuo presso una banca o presso una finanziaria, solitamente sono sempre gli stessi. Di seguito trovate le informazioni che vi interessano. Una volta svolta l’istruttoria, la banca, acquisita la documentazione inoltrata ed effettuati ulteriori accertamenti (quali l'acquisizione della "dichiarazione notarile preliminare" sul bene offerto in garanzia, nonché della "relazione tecnico-estimativa" redatta da un tecnico di sua fiducia), è in grado di deliberare il finanziamento. A delibera avvenuta la banca ne da immediata comunicazione al richiedente e fissa la data della stipula dell'atto pubblico di finanziamento (concessione formale del mutuo). continua

 

 

   
  MERCATO MUTUI IN ITALIA

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Una delle questioni più di interesse negli ultimi mesi è quella che riguarda l'andamento del mercato dei Mutui nel nostro paese, visto l'andamento piuttosto negativo dei mutui casa sia negli Stati uniti sia nel resto dell'Europa.

Ecco quindi una breve analisi del mercato dei mutui casa negli ultimi anni in Italia. Dalla fine degli anni ’90 al 2006 il mercato immobiliare ha sperimentato una forte crescita; l’incremento del prezzo delle abitazioni, oltre che pro-ciclico, si è rivelato altamente sincronizzato tra i paesi. Gli studiosi sono concordi nel collegare questo andamento al livello estremamente contenuto dei tassi di interesse reali e a un generale miglioramento nelle condizioni di accesso al credito dovuto alla deregolamentazione e all’innovazione finanziaria.

Nel periodo considerato è cresciuto il rapporto tra il valore del finanziamento concesso e quello dell’immobile acquistato (loan to value); è aumentata l’offerta di credito alla clientela con minori disponibilità economiche; si è ampliata la varietà delle caratteristiche dei contratti di mutuo.
Anche in Italia si sono diffuse alcune tipologie innovative di contratti e si è ampliata la gamma di prodotti disponibili (Banca d’Italia, 2006). Il mercato dei mutui alle famiglie ha registrato un’espansione sostenuta, sebbene il debito delle famiglie in rapporto al prodotto interno lordo sia ancora inferiore ai valori registrati negli altri principali paesi avanzati.

Per raccogliere informazioni utili ad approfondire questi cambiamenti, nel 2007 le filiali della Banca d’Italia hanno condotto un’indagine presso oltre 300 intermediari; sono state richieste informazioni sull’utilizzo di tecniche statistiche di valutazione del merito di credito della clientela, sulle tipologie dei mutui offerti alle famiglie e sulla loro evoluzione negli ultimi anni, sulle caratteristiche dei finanziamenti ipotecari erogati nel 2006. I risultati indicano che le tecniche di credit scoring utilizzate per l’erogazione di mutui alle famiglie sono state introdotte di recente: nel 2003 erano state adottate dal 26 per cento
degli intermediari, contro il 51 per cento del 2006. La diffusione è maggiore tra le grandi banche (91 per cento) rispetto alle piccole (63 per cento) e a quelle di credito cooperativo (34 per cento). Le differenze territoriali risultano contenute. I modelli di analisi sono di origine prevalentemente esterna, spesso acquisiti da società specializzate o talvolta sviluppati in collaborazione con altri enti; la frequenza delle situazioni in cui le metodologie sono messe a punto direttamente dalla banca o da una società del gruppo è contenuta, anche nel caso degli intermediari di maggiori dimensioni. I modelli hanno un rilievo assai importante per le decisioni in merito alla concessione del prestito e all’importo del finanziamento e per la
valutazione periodica del rapporto di clientela; sono invece poco utilizzati per fissare il tasso da applicare, con l’eccezione delle banche di credito cooperativo, e per stabilire la durata del contratto di mutuo.

Le informazioni raccolte mostrano che l’offerta di prodotti indirizzati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è progressivamente divenuta più varia e l’accessibilità a questi strumenti di indebitamento risulta accresciuta rispetto al passato: gli elementi che tipicamente limitano gli importi finanziati – rapporto loan to value, durata del contratto, rapporto rata/reddito consentita – sono divenuti meno restrittivi. Dal lato dei mutui innovativi presenti sul mercato, l’indagine si è concentrata su tre
tipologie:

i) prestiti che hanno una durata particolarmente elevata, pari o superiore ai 30 anni;

ii) contratti che consentono elasticità nel profilo dei rimborsi, come i mutui caratterizzati da rate di ammortamento costanti e durate variabili in funzione dell’andamento dei tassi di interesse di mercato;

iii) contratti che permettono un apporto di capitale personale limitato, ovvero che finanziano più dell’80 per cento del valore dell’immobile.

La durata media dei finanziamenti immobiliari erogati nel 2006 è risultata di circa 21 anni. Contratti di mutuo con scadenze pari o superiori a 30 anni sono offerti dal 59 per cento delle banche del campione; nel 2003, tale percentuale era del 15 per cento. Al momento dell’indagine quasi tutte le banche grandi offrivano mutui di tale durata; la quota era più bassa per le banche piccole (68 per cento) e per quelle di credito cooperativo (45 per cento). L’offerta di queste forme contrattuali è più diffusa tra le banche localizzate nelle regioni del Nord-Est e del Centro. Il valore dei mutui erogati nel 2006 con durata almeno trentennale era pari al 18 per cento delle erogazioni complessive e rappresentava il 5 per cento circa dello stock di mutui in essere alla fine del 2006.
La percentuale di intermediari che offre mutui con rata di rimborso costante e durata variabile è aumentata dal 24 per cento del 2003 al 68 per cento del 2006. Alla fine del periodo, nove grandi banche su dieci offrivano questi prodotti, contro una proporzione di otto su dieci tra le banche piccole e poco più di una su due tra quelle di credito cooperativo. Anche in questo caso, la diffusione risulta più elevata tra gli intermediari del Nord-Est e del Centro.

Secondo l’indagine, circa l’8 per cento dei mutui erogati nel 2006 dalle banche del campione presentava questa caratteristica; le erogazioni effettuate nel corso dell’anno corrispondevano a circa il 2 per cento dello stock di mutui in essere. Nella media del campione, i finanziamenti erogati nel 2006 coprivano poco meno del 70 per cento del valore dell’immobile; tale incidenza è abbastanza uniforme tra banche,
considerando sia le differenze dimensionali, sia quelle localizzative. La percentuale di intermediari che offre mutui con loan to value superiore all’80 per cento è aumentata dal 17 per cento del 2003 al 60 per cento del 2006. Tale quota è simile tra le varie classi dimensionali. A livello territoriale, una minore diffusione di queste forme di finanziamento si riscontra nelle regioni meridionali. In valore, il peso dei prestiti che finanziano oltre l’80 per cento del costo dell’immobile è pari al 6,4 per cento dei mutui erogati nel 2006; le erogazioni dell’anno corrispondevano all’1,7 per cento dello stock di mutui in essere alla fine del periodo.

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