|
Mutui, Prestiti, Finanza, ed
Economia, editoriale Notizie sulla finanza, sui mutui delle banche, sui mutui online,
sui prestiti personali e sull'economia. |
|
22 settembre, 2018
Accensione Mutuo. Come
fare per accendere un Mutuo? I passi fondamentali per accendere un
mutuo presso una banca o presso una finanziaria, solitamente sono
sempre gli stessi. Di seguito trovate le informazioni che vi
interessano. Una
volta svolta l’istruttoria, la banca, acquisita la documentazione
inoltrata ed effettuati ulteriori accertamenti (quali l'acquisizione
della "dichiarazione notarile preliminare" sul bene offerto in
garanzia, nonché della "relazione tecnico-estimativa" redatta da un
tecnico di sua fiducia), è in grado di deliberare il finanziamento. A
delibera avvenuta la banca ne da immediata comunicazione al
richiedente e fissa la data della stipula dell'atto pubblico di
finanziamento (concessione formale del mutuo).
continua |
|
ECONOMIA MONDIALE: Crescita Economica
>>>Modulo Calcola Preventivo Mutuo
>>>Modulo
Calcola Preventivo Prestito
Nel corso del 2008 il quadro economico internazionale si è
deteriorato per l’accentuarsi degli effetti della crisi finanziaria
e per la forte crescita dei prezzi delle materie prime energetiche e
alimentari.
A un anno di distanza la crisi del sistema finanziario non accenna a
ridursi, coinvolgendo anche importanti istituti di credito e
assicurativi a livello internazionale. Le autorità monetarie delle
principali aree economiche hanno garantito massicce iniezioni di
liquidità al fine di stabilizzare i mercati in modo coordinato. A
livello globale il settore bancario ha registrato pesanti perdite e,
in risposta, significative operazioni di ricapitalizzazione.
Nei primi otto mesi del 2008, il prezzo del petrolio ha continuato a
crescere raggiungendo, all’inizio di luglio, il massimo storico di
145 dollari al barile, per poi scendere a circa 86 dollari a metà
settembre. L’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) ha rivisto
al ribasso le previsioni di crescita della domanda mondiale,
stimando che sarà pari a 86,8 milioni di barili al giorno per il
2008 e crescerà dell’1,0 per cento nel 2009. L’incertezza
sull’evoluzione futura dei corsi del greggio rimane molto elevata.
Dall’inizio dell’anno l’euro si è apprezzato rispetto alle
principali valute, raggiungendo rispetto al dollaro il massimo di
1,59 nel luglio scorso, per poi indebolirsi notevolmente attorno a
quota 1,40 nel mese di settembre. Il cambio effettivo reale
dell’euro si è rafforzato di circa il 35 per cento dai minimi
dell’ottobre 2000 all’agosto scorso.
Tenendo conto di questi elementi ed in linea con i principali
previsori internazionali, si prevede una crescita mondiale del 3,7
per cento per l’anno in corso, inferiore di un punto percentuale
rispetto al 2007, e del 3,4 per cento per il 2009. Nei quattro anni
successivi, è previsto un incremento medio del 4,1 per cento. Il
commercio mondiale è stimato aumentare in media del 5,2 per cento
nel periodo 2008-2009, in rallentamento di due punti percentuali
rispetto al 2007. Nei rimanenti anni dell’arco previsivo, il
commercio mondiale dovrebbe crescere a un tasso medio del 7,2 per
cento. Con un’ipotesi ‘tecnica’ di invarianza di prezzo rispetto
alle due settimane precedenti la chiusura di questo rapporto, il
prezzo del petrolio si attesterebbe attorno a 109 dollari al barile
nella media del 2008, con una riduzione negli anni successivi. Dal
2009, si stima che la moneta unica europea assuma un valore medio di
1,43 rispetto al dollaro. Negli Stati Uniti, la crescita del PIL è
stata dello 0,8 per cento nel secondo trimestre rispetto al periodo
precedente, superiore di 0,6 punti percentuali a quella del primo
trimestre grazie a un maggior contributo delle esportazioni, della
spesa pubblica e dei consumi privati, questi ultimi sostenuti dalle
misure fiscali introdotte nella primavera del 2008. Nella seconda
parte dell’anno, il mancato sostegno del pacchetto fiscale potrebbe
influire sul reddito disponibile delle famiglie, contribuendo a
deprimere i consumi privati. Gli investimenti residenziali hanno
continuato a ridursi, sebbene in misura minore
rispetto ai tre mesi precedenti.
Nel mercato del lavoro continua la contrazione dei nuovi posti di
lavoro, iniziata verso la fine del 2007. L’inflazione al consumo è
progressivamente aumentata nel corso dell’anno, superando il 5 per
cento. Questo risultato è dovuto principalmente al rincaro dei
prodotti energetici. Infatti, l’inflazione al netto della componente
energetica è risultata pari a circa la metà di quella totale.
Il perdurare della crisi finanziaria ha contribuito a far ridurre
ripetutamente il tasso di riferimento alla Federal Reserve dal 4,25
all’inizio dell’anno al 2,0 per cento. Inoltre, l’autorità monetaria
ha garantito abbondante liquidità nel tentativo di ristabilire
condizioni ordinate sui mercati finanziari.
La crescita dell’economia statunitense è prevista in ulteriore
indebolimento nella seconda parte dell’anno, con un rischio non
trascurabile di recessione, a causa del perdurare delle tensioni
finanziarie, del debole andamento dei consumi e del rallentamento
della domanda estera. Nel 2008 il PIL è stimato crescere dell’1,5
per cento, inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto all’anno
precedente. Anche nel 2009 la crescita dovrebbe rallentare
ulteriormente, per poi riprendere negli anni 2009-2013 a un tasso
medio di crescita del 2,0 per cento.
Il Giappone ha registrato una contrazione del PIL nel secondo
trimestre pari allo 0,6 per cento sul periodo precedente, dopo un
primo trimestre robusto (0,8 per cento), per la flessione della
domanda interna ed estera. Inoltre, anche gli investimenti
residenziali hanno subito una forte diminuzione. L’inflazione al
consumo è ritornata positiva dalla fine del 2007, raggiungendo il
2,3 per cento a luglio. Anche nell’ultima riunione del 18 settembre
la Banca del Giappone ha mantenuto invariato il tasso di policy allo
0,5 per cento. Nel 2008 e nel 2009 si prevede una crescita media del
PIL giapponese dell’1,0 per cento, e un aumento medio dell’1,6 per
cento nei quattro anni successivi.
Le economie emergenti asiatiche hanno mostrato alcuni segnali di
rallentamento, in conseguenza di un quadro globale meno positivo.
Tuttavia, le esportazioni dell’area sono rimaste robuste e la
domanda interna ha trainato la crescita, nonostante l’aumento
dell’inflazione abbia ridotto la capacità d’acquisto delle famiglie.
In Cina la crescita del PIL ha subito una lieve moderazione al 10,1
per cento nel
secondo trimestre, 0,5 punti percentuali in meno rispetto alla
prestazione dei primi tre mesi del 2008. La crescita delle
esportazioni è stata meno sostenuta nei primi sette mesi del 2008
rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni hanno
accelerato. L’inflazione è scesa attorno al 4,3 per cento ad agosto,
dall’8,7 per cento di febbraio. L’economia indiana continua a
registrare una crescita vivace pari al 7,9 per cento nel secondo
trimestre dell’anno, anche se l’inflazione è cresciuta molto nei
mesi più
recenti. Per l’area asiatica le previsioni di crescita restano
elevate, anche se in moderazione
rispetto gli anni precedenti. Secondo i principali osservatori
internazionali l’espansione dei paesi emergenti dell’Asia dovrebbe
essere di circa l’8 per cento nel periodo 2008-2009. La stima per la
Cina è pari al 10 per cento nel 2008 (quasi 2 punti percentuali in
meno rispetto al 2007), e del 9,3 per cento nell’anno successivo.
L’India dovrebbe crescere del 7,8 per cento nell’anno in corso e del
7,2 per cento nel 2009.
I migliori finanziamenti, i migliori mutui e le migliori offerte
solo su
TuttosullaFinanza.com |